Informazioni e Regolamento

PREMIO JEAN COSTE

alle Lettere – all’Archeologia – alle Arti

VI Edizione 2020

          Indetto dall’Associazione Culturale “Roma Fuori le Mura”, che si occupa in particolare di studi sulla periferia romana, il Premio è stato fondato da Rita Pomponio (giornalista, scrittrice e storica del territorio romano) per ricordare la figura di un grande studioso,  padre Jean Coste (1926-1994) di cui fu allieva. Un sacerdote Marista francese – esimio medievalista e studioso di topografia antica – che negli anni Sessanta diede vita a una fervida attività culturale nelle periferie allora da tutti dimenticate; muovendo l’interesse storico-archeologico nei giovani che vi abitavano, con ricerche (effettuate spesso insieme a loro) e pubblicazioni divenute in seguito fondamentali per gli studiosi del territorio romano e della sua provincia.

Riservato agli alunni delle Scuole di ogni ordine e grado poste al di fuori delle Mura Aureliane, e diviso in due Sezioni (Sezione Scuole, che comprende Elementari, Medie, Istituti Superiori; e Sezione Università per neolaureati e laureandi) il Premio Jean Coste nasce con la finalità di promuovere tra i giovani la ricerca storico-archeologica dell’immensa periferia dell’Urbe, della città Caput Mundi, che nel suo inarrestabile espandersi si allontana sempre più dalle antiche Mura.

L’obiettivo è far scoprire ai giovani che vivono nella periferia la storia del proprio Municipio di appartenenza, nella convinzione che ciò possa far nascere in loro l’interesse  per quei  luoghi sempre più spesso definiti “terra di nessuno”. Un percorso di integrazione in una metropoli in cui immensi quartieri ai margini dei confini appaiono come anonime “città satelliti”. Borgate che inevitabilmente lasciano in coloro che vi sono nati  (sia ragazzi italiani sia figli di immigrati) la sensazione di essere stati catapultati in una terra priva di storia; una “non Roma” che non è né città né paese. Un contesto che se non supportato dalla conoscenza delle origini di questi “luoghi natii” difficilmente riuscirà a far nascere nei più giovani quel senso di appartenenza al Territorio; solido vincolo che scaturisce  anche  dalla conoscenza della sua Storia, quindi delle proprie radici, senza le quali è più difficile sentirsi davvero liberi e cittadini del mondo. “Se non sai da dove vieni, non riuscirai a capire dove vuoi andare” (Dario Fo).

Gli elaborati potranno trattare, sia un excursus storico-archeologico del territorio, con un monumento a scelta (acquedotti, chiese, ville romane, catacombe, torri) sia il periodo del primo Novecento, un’epoca  a volte trascurata per quanto riguarda l’intera periferia dell’Urbe. Decenni di storia fatta d’immigrazione da parte degli stessi italiani. Uomini e donne che dai paesini delle regioni del Centro e del Sud d’Italia si spostavano nella sconfinata Campagna romana in cerca di un lavoro e di una vita migliore.

Dai primi insediamenti dei lavoratori stagionali, i cosiddetti guitti, che all’inizio del Novecento vivevano in capanne realizzate con canne e fango, alla nascita delle prime borgate, sorte alla fine della prima metà del secolo scorso. Periodo in cui i grandi latifondisti cominciarono a lottizzare e a vendere le proprie terre a coraggiosi pionieri, che nel giro di qualche decennio, trasformarono la campagna dell’Urbe in una popolosa città.

Una Roma, quella fuori dalle Mura Aureliane, meno decantata ma altrettanto ricca di cultura, che ha “inglobato all’esterno” delle sue famose Mura, antiche città di grande interesse storico-archeologico. Due esempi per tutti: Gabii (sulla via Prenestina) definita la Oxford del mondo antico. Sorta ancor prima di Roma e famosa in tutto il Lazio arcaico come città colta già nel IX secolo a.C., e dove la tradizione romana vuole che il pastore Faustolo mandò a studiare i famosi gemelli Romolo e Remo. Oppure Collatia (attuale Lunghezza), città fondata nel VI sec. a.C. da Lucio Tarquinio Collatino, in cui avvenne un fatto storico che decretò la fine della dinastia dei Tarquini e la conseguente caduta dei re di Roma. Persino la famosa battaglia del Lago Regillo (del 496 a.C.) che sancì la nascita della Repubblica Romana, si svolse nei pressi dell’attuale via di Prataporci, dov’è stato riconosciuto l’antico sito del lago, nel VI Municipio. O anche, il maestoso Ponte di Nona (sec. II a.C.) sorretto da sette arcate alte 12 metri, uno tra i ponti più antichi di Roma si trova in questo territorio. Senza dimenticare il suggestivo Ponte S. Antonio, alto 36 metri – che trasportava l’acquedotto Anio Novus (sec. I d.C.) –  considerato il secondo al mondo per altezza.

OGNI ANNO IL PREMIO JEAN COSTE (Sezioni Speciali) VIENE ASSEGNATO ANCHE A DONNE E UOMINI – QUALE RICONOSCIMENTO ALLA CARRIERA – PER IL PROPRIO LAVORO ARTISTICO O INTELLETTUALE.

LA PARTECIPAZIONE AL PREMIO E’ GRATUITA.

Sin dalla prima edizione il Premio Jean Coste è posto sotto l’Egida dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Con il Patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Roma Capitale. Si fregia altresì dell’esclusivo Patrocinio della “Societas Mariae”, la Congregazione dei Padri Maristi a cui padre Jean Coste apparteneva.

(Nelle scorse Edizioni, oltre ai giornali Nazionali, la notizia della premiazione ha ottenuto risonanza internazionale in ben 30 Paesi nel mondo, grazie al Bollettino della “Societas Mariae” –  la Congregazione dei Padri Maristi – pubblicato in diverse lingue).

 

LA PREMIAZIONE DELLA VI EDIZIONE DEL “PREMIO JEAN COSTE” SI SVOLGERÀ GIOVEDÌ 7 MAGGIO ALLE ORE 18:00, PRESSO LA SALA DELLA PROTOMOTECA IN CAMPIDOGLIO, PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO  – ROMA.

 

REGOLAMENTO E PREMI

         1) Per la Sezione Scuole (che comprende Elementari, Medie e Istituti Superiori)  gli elaborati – ai quali si potrà partecipare singolarmente, in gruppo o un’intera classe –  potranno sviluppare un excursus storico-archeologico del territorio, inserendo la storia di un monumento a scelta (acquedotti, chiese, ville romane, catacombe, torri). Oppure, il racconto della periferia romana nella prima metà del Novecento: dai primi insediamenti dei lavoratori stagionali, i cosiddetti guitti, che all’inizio del secolo scorso vivevano in capanne realizzate con canne e fango, alla nascita delle prime borgate.

         2) I componimenti – inediti e corredati da bibliografia e foto, di quest’ultime è obbligatorio citare la fonte – non dovranno essere inferiori a 4 cartelle (4 fogli A4 ciascuno di 2000 battute compresi gli spazi)  e non superiori a 8 cartelle, fotografie e bibliografia a parte.

GLI ALUNNI POTRANNO PARTECIPARE SIA SINGOLARMENTE SIA IN GRUPPO O ANCHE L’INTERA CLASSE.

Al fine di spingere i ragazzi a ricercare notizie nelle biblioteche, NON VERRANNO ACCETTATI I LAVORI PRIVI DI BIBLIOGRAFIA O CHE RIPORTINO RICERCHE EFFETTUATE SOLTANTO SU INTERNET.

        3)La consegna dei lavori, ai quali è obbligatorio allegare la “Scheda di partecipazione Sezione Scuole” compilata in ogni sua parte, scade alle ore 10,00 del 10 marzo 2020 e verranno ritirati presso la Segreteria delle Scuole, unitamente alla scheda di partecipazione che si può scaricare sul sito www.ritapomponio.it

         4) La partecipazione al Premio (anche per gli alunni maggiorenni) implica l’accettazione da parte del Dirigente scolastico – o di chi ne fa le veci – di tutti i punti del Regolamento e della Scheda di partecipazione “Sezione Scuole”.

          5) Per la Sezione Scuole il Premio vedrà un 1° classificato per ogni Sezione (Elementari, Medie e Superiori) per un totale di 3 Premi ex aequo.

La Giuria si riserva l’assegnazione di Menzioni speciali per altri lavori ritenuti meritevoli.

Una targa di ringraziamento verrà consegnata all’insegnante di riferimento di ogni Istituto Scolastico.

Ogni anno verrà conferito un riconoscimento ad un Dirigente Scolastico che si sia distinto per l’impegno e la dedizione nel proprio lavoro.

 

 

SEZIONE UNIVERSITÀ

 

              1) Per la sezione università si può partecipare sia con la Tesi appena discussa di argomento storico o archeologico che riguardi il territorio romano (o anche la vita e le opere di artisti che in questa città hanno lavorato nel corso dei secoli) sia con una breve ricerca storico-archeologica non inferiore a 12 cartelle – 10 fogli A4,  ciascuno di 2000 battute compresi gli spazi – oltre alla bibliografia e le foto, per le quali è obbligatorio citare la fonte

           2) La consegna dei lavori, per la Sezione Università, scade alle ore 10,00 del 10 marzo 2020 e dovranno essere inviati – unitamente alla scheda di partecipazione –  che si può scaricare dal sito www.ritapomponio.it all’indirizzo email: romafuorilemura@gmail.com

La partecipazione al Premio implica l’accettazione di tutti i punti del Regolamento e della                         Scheda di partecipazione “Sezione Università”.

                 La Giuria si riserva l’assegnazione di Menzioni speciali per altri lavori ritenuti meritevoli.

(Il premio per la Sezione Università, consiste in un pacchetto viaggio (un soggiorno in hotel 4 stelle per due persone) in Italia o in una capitale europea, a scelta del vincitore, e una targa ricordo).

 

Il giudizio della Giuria è insindacabile e inappellabile.

La Giuria è composta dai Soci dell’Associazione Culturale “Roma Fuori le Mura” (studiosi, archeologi, letterati e artisti):  Presidente del premio, Rita Pomponio.

Per info scrivere a: romafuorilemura@gmail.com per ulteriori informazioni sul Premio, o su padre Jean Coste, consultare il sito: www.ritapomponio.it/premio-jean-coste; il Premio è anche sulla pagina Facebook: Premio Jean Coste.

                                                                                                                     Associazione Culturale                                                                                                                           “Roma Fuori le Mura”                                                                                                                                     Il Presidente